Presto in Italia… Sofia Aouine

Presto in Italia… Sofia Aouine

Buonasera, eccoci con il nostro annuncio, che riguarda un titolo che verrà pubblicato il prossimo anno e inaugurerà la nuova collana della Hope Edizioni dedicata alla narrativa non di genere.
Siamo particolarmente orgogliose di presentarvi Rhapsodie des oubliés di Sofie Aouine, romanzo che il 12 novembre scorso ha vinto il prestigioso prix de Flore 2019, uno dei maggiori riconoscimenti per la letteratura francese.

Qui qualche notizia sull’autrice e sul romanzo.

Sofia Aouine è giovane, donna, sovrappeso, nata in Francia da genitori nord-africani di lingua berbera: tutto quello che è non standard per i canoni francesi, specie in ambienti artistici o intellettuali, dove la presenza fisica è di per sé presenza scenica.
Un contesto familiare complicato porta la piccola Sofia a essere allontanata dai genitori; viene prima affidata alla nonna che vive in Cabilia, poi rispedita in Francia finisce nelle maglie del sistema, passando attraverso diverse famiglie che l’accolgono.
Sofia in TV si presenta e lo fa solo per parlare del suo primo romanzo, Rhapsodie des oubliés, un libro d’esordio capace di mescolare registri diversi, toccando apici di poesia estrema per cadere, subito dopo, nella rappresentazione più dura, nuda e, a tratti volgare, della vita di periferia. Una banlieue cittadina, però, visto che si tratta della Goutte d’Or, nel cuore del XVIIIe arrondissement di Parigi.
Con Abad, voce narrante e protagonista del romanzo, tredicenne di origine libanese finito a vivere in rue Léon, nel cuore di Barbès, in piena Goutte d’Or, il lettore viene catapultano in un quartiere difficile, imparando a conoscere, e amare, i suoi abitanti magistralmente delineati.

“Questa è Barbès, Goutte-d’Or, XVIII arrondissement di Parigi, un pianeta di marziani, un rifugio di impediti, rifiuti umani, di anime fragili, di “coloro che sono riusciti a superare Lampedusa”, di vecchi arabi di una volta con turbanti in testa e menti di un tempo, di mamme imponenti con i loro culi grossi e i carrelli grandi che ti bloccano il passaggio quando vorresti attraversare il viale. Di persone oneste che sembrano sempre ladri e prendono scorciatoie per non essere visti.”

Una serie di ritratti che sono in grado di strappare il sorriso più autentico e la lacrima più sofferta, dagli “pseudo imam 2.0”, che vorrebbero imporre una visione politico-religiosa al quartiere, alle donne velate che Abad, pur musulmano, chiama “Batman”, finendo per innamorarsi di una di loro.

Rhapsodie des oubliés ha il merito di non limitarsi a descrivere un mondo, ma è una narrazione a tutto tondo e l’esperienza di lettura è così totalizzante che, di pagina in pagina, sembra di entrare nella pelle di Abad.
Salti di tono, di registro, di reazioni: siamo davanti a un romanzo sperimentale che non ha una sola nota stonata e tocca tematiche attuali: dal lavoro, all’immigrazione, alla pressione sociale, alla prostituzione, al mondo violato dei minori, e lo fa con una grazia fuori dal comune.

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